L’idea di fare questo volo era già da tempo nella mia testa, l’ispirazione è arrivata grazie ai piloti italiani che decollano da Calcinate, Alzate e Valbrembo. Analizzando sempre più spesso i loro voli a partire dal 2014, ho notato che, in giornate di Favonio, tendevano a seguire il medesimo percorso e a fare dei voli stupendi. Un giorno mi son detto perché non ci provo anch’io. Di giornate di Favonio a sud delle Alpi ce ne sono molte, peccato che non sempre corrispondono con il weekend, oppure se corrispondono, il vento soffia dalla sera alla mattina del giorno dopo. Già nel 2014 avevo voglia di scoprire questo percorso, ma ho sempre avuto un blocco “mentale”: le montagne che dividono la Valtellina e il lago di Como dal Ticino sono alte. Avevo la paura di non riuscire a ritornare a Locarno e non ho mai osato attraversarle, né spingermi fuori dalle creste del Ticino.
L’inverno l’ho passato davanti al simulatore, ad attraversare il lago di Como, volare in Valtellina e ritornare in Ticino, ma all’inizio di questa stagione c’era comunque ancora questo blocco che non mi voleva far andare dall’altra parte. Sono riuscito ad allargare i miei limiti e a uscire dal Ticino, lungo la cresta che permette poi di fare il salto verso Colico e il monte Legnone.
Sabato 23 maggio 2015, dopo essere rientrato a casa il venerdì dal militare, ero motivatissimo, il grafico della differenza di pressione indicava chiaramente la presenza di Favonio a sud delle Alpi. Alle 0900 il Cirrus era pronto e sono partito, l’idea era di arrivare fino al Tonale e il vento in quota era chiaramente da nord-est. Una volta sganciato, il vento sulle creste sud del Piano di Magadino era mal orientato e non si riusciva a salire facilmente. Dopo essere stato molto tempo in basso nella zona del Corgella a sud di Bellinzona, ho preso una piccola onda che mi ha portato a 2800m. Quest’ultima insieme a delle nubi lenticolari presenti in Valtellina, mi hanno motivato a continuare.
Con il senno di poi, le previsioni meteo non si sbagliavano: il vento in Valtellina era orientato quasi da est, ma oramai era fatto, a 1600m la visione della frontiera italo-ticinese composta da queste creste alte 2400m, era angosciante. Ciò nonostante non ero stressato, a pochi chilometri a nord c’era l’aviosuperficie di Riva.
Dopo un paio d’ore di relax mi sono spostato, perché invece di essere su una cresta ticinese ero a est del lago di Como. Sono riuscito ad alzarmi fino a 2400m e sono partito in direzione di casa.
La cresta sud della Val Albano che collega il monte Bregagno al Camoghé, non spingeva molto, comunque mi ha permesso di mantenere la quota e di risaltare in Svizzera.
19 giugno 2015
Dopo l’ultima settimana di Scuola Ufficiali, io e i miei colleghi siamo stati promossi a Sergente capo. Non ho avuto tempo di guardare la meteo, fatta eccezione per il grafico della differenza di pressione sempre presente nella schermata home del mio telefono. Ci sarebbe stato un picco di 6hpa seguito poi da un aumento nel pomeriggio fino a 10hpa. Qualcosa mi diceva che sarebbe stata una super giornata. Durante il viaggio di ritorno, ci siamo fermati a LSZL e con l’aiuto di mio padre, ho potuto mettere le ali al Cirrus e terminare già una buona parte della preparazione al volo.
Come si può vedere dalla previsione del vento a 2600m, il vento sarebbe stato più forte verso la val d’Aosta e si sarebbe alzato più tardi in Valtellina, inizialmente avevo pianificato una task con, come punti di virata, Aosta e il Tonale.
20 giugno 2015
Alle 0900 ero giàprontoperpartire, l’ossigenoera montato,lebatterieeglistrumentierano accesi,mancavasoltantoilvento. Solitamenteingiornatediventodanord,cisifatrainareallaGana di Robasacco a sud dell’aeroporto. Il tempo vola via e alle 1000 ero ancora con i piedi per terra. Nel frattempo nella zona del Ruscada, un grande cumulo cominciava a prendere forma e dopo aver chiesto l’autorizzazione agli allievi, sono potuto partire alle 1040.
Appena sganciato, le termiche erano ancora molto deboli, in quel momento il pensiero era rivolto alla task dichiarata che prevedeva di volare in onda fino ad Aosta, per poi girare il secondo punto al Tonale e tornare ad atterrare. Dopo aver perso un po’ di tempo a girare in quelle termichette, sono planato direttamente al Zicher. Sono arrivato sotto cresta, di vento non ce n’era l’ombra e lì una termica mi ha portato direttamente a 3000m. La mia planata è continuata verso ovest sempre con l’intento di trovare onda che comunque, secondo le previsioni dei modelli, non si sarebbe formata.
A ovest di Domodossola, il vento da nord-ovest cominciava a farsi sentire, termiche fortissime mi facevano sperare in qualcosa di più in alto ma non fu così. Ho rilasciato tutta l’acqua, tutta la parte di quel volo fu così, rapidi guadagni di quota così come rapide perdite di quota. Anche davanti alle nuvole non c’era verso di salire sopra 3500m.
C’era solo un fortissimo sottovento che continuava a spingermi in basso. Arrivato a Macugnaga, ai piedi del monte Rosa, ho invertito la rotta e ho provato a cercare l’onda primaria sulla cresta che divide Italia e Svizzera, ma ancora niente.
Verso le 1245 nella zona del monte Rosa a 3500m, qualche colpo di testa contro la cappottina e un po’ di nausea mi hanno fatto planare in direzione di Locarno. Le creste sud della Val Vigezzo, cominciavano a portare da nord. Un po’ demotivato da tutti i colpi, ho continuato diritto senza girare, con l’idea di fare nuovamente quota al Corgella.
Arrivato al Corgella a 1375m, consideravo il mio volo terminato. Ero quasi sul punto di tornare a Locarno, non si saliva più, ma mi venne in mente un passaggio che avevo fatto ultimamente e che in quel caso ha funzionato, ovvero attraversare e andare a pescare la termica nel lato “sottovento” della Val Morobbia, tra virgolette perché di vento non ce n’era ancora. Così ho fatto e dopo circa 30 minuti ero a 2800m pronto per un nuovo inizio.
A questo punto le possibilità di scelta erano poche, tornare verso ovest era escluso, ho pensato “tentar non nuoce” e ho attraversato il lago di Como. Arrivato al monte Legnone una termo dinamica mi ha di seguito spinto a 2700m.
La Valtellina ha dato il buon ritmo al volo, termiche forti, grandi zone portanti mi hanno permesso di volare diritto con una velocità media di 85km/h fino al Tonale e oltre.
Nella fotografia scattata al Pizzo del Diavolo, si vede il passo dell’Aprica, Tirano e la valle del Sole. La base delle nuvole è a 3000m e le termiche avevano un valore medio di 2,5m/s. La massa d’aria era veramente piena di energia, bastava restare sotto la linea dei cumuli per planare senza perdere quota. Arrivato alla fine della Valtellina, ho attraversato verso la Valle del Sole e il passo del Tonale.
Al passo del Tonale le basi si alzavano e le termiche diventavano più forti, basi a 3500m. Ho continuato verso est nella Valle del Sole fino a dove le basi cominciavano ad abbassarsi, poi ho girato e sono tornato verso casa.
Il ritorno è stato ancora più facile dell’andata, dopo aver fatto nuovamente quota in Valle del Sole mi sono lanciato in Valtellina. Ero più alto delle nubi e ho provato a cercare l’onda, ma il valore della salita era molto più basso rispetto alla linea energetica, stando sotto i cumuli.
Nel frattempo anche nelle Prealpi la condizione era migliorata rispetto all’inizio della giornata, il vento non si era spinto a sud e le basi delle nubi era all’altezza delle creste. Per contro non mi sono spinto a sud per evitare problemi a risalire il vento per tornare a Locarno.
Rientrato in Ticino ho continuato sulla classica rotta della Val Vigezzo, a Domodossola sono entrato sul costone sottovento per prendere una termica, ma non avendo agganciato, ho dovuto invertire la rotta e appoggiandomi nuovamente al monte Togano sono salito a 3000m. Questa Leg e stata la terza, lunga 193km volata con una velocità media di 100km/h con 4 termiche.
In poco tempo mi sono ritrovato ad attraversare il Lago Maggiore in direzione est e a decidere cosa fare. Erano le 1730 e le termiche cominciavano a calare di forza, non ero mai stato così tardi in Valtellina, i cumuli c’erano ancora e mi sono lanciato ancora nel cross del lago di Como.
Preso dalla mania del macinare chilometri, al Legnone non ho fatto la base e ho continuato a spingere restando a 2500m, le termiche mi sembravano deboli e non le giravo, fino all’altezza dell’aerodromo di Sondrio dove ho deciso che era il momento di salire e di tornare indietro. Più in alto le termiche erano più forti, ma la decisione era presa.
Al Legnone ho fatto la base e sono partito nuovamente in Ticino, al traverso dell’aeroporto il mio GPS mi indicava che 670km erano già stati volati, sarebbe comunque stato il mio record dopo il volo del 2 giugno 2013. In quel momento a motivarmi è stata l’idea che mi era passata nella testa il giorno prima, il diamante dei 750km.
Attraversato il Ticino sono ritornato direttamente in Val Vigezzo e al monte Togano sono salito nuovamente a 3000m per poter andare a girare il punto di virata a Pizzanco nella valle di Bognanco.
1940 ultima salita a 2500m, planando lungo i rilievi vedevo che il contachilometri non mi indicava 750km bensì 800km, mi venne comunque un dubbio. Avendo un MCR01 come traino, avendo usato un telefono per la navigazione ed essendo stato trainato a 20km dall’aeroporto, mi son chiesto se avessi fatto partire il conto dopo lo sgancio o durante il decollo.
Per non rischiare sorprese ed essendo così vicino a un grande obbiettivo, ho deciso di spingermi ancora a est fino alla frontiera Ticino-Italia. Dopo aver passato le ultime due ore a prendere il sole e a fare il tipico percorso da vento da nord, il telefono indicava 820km e ho cominciato la planata finale verso l’aeroporto.
Dopo 10 ore di volo e 805km ho toccato terra, non ero partito con l’idea di fare un volo così lungo, non riuscivo a crederci, eppure il gps parlava chiaro. Non avrei mai creduto che sarei stato in grado di resistere 10 ore in un cockpit, eppure la motivazione di continuare mi ha fatto dimenticare dei bisogni fisici. Dopo l’atterraggio sono stato accolto dagli amici e da una grigliata.
Il volo non è certificabile per il diamante 750km, sicuramente una grandissima esperienza, non avevo mai sfruttato queste condizioni, ho già analizzato gli errori commessi e non vedo l’ora della prossima giornata da nord per migliorare.